The Blair Witch Project: il Remake di un Cult del Cinema Horror

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Il celebre film horror “The Blair Witch Project” sta per tornare sul grande schermo con un attesissimo remake. Questa notizia ha suscitato grande interesse tra i fan del genere horror e tra coloro che hanno apprezzato l’originale del 1999. Anche se i dettagli del remake sono ancora scarsi, si prevede che manterrà l’iconico stile “found footage” e che introdurrà nuovi elementi per attrarre sia i nuovi spettatori che i fan di lunga data. Il progetto promette di riportare alla luce l’atmosfera inquietante e claustrofobica che ha reso l’originale un successo senza precedenti.

La leggenda dietro “The Blair Witch Project”: Una strega esiliata nella vita reale e morta congelata nella pietra

Si dice che l’ispirazione per “The Blair Witch Project” provenga da una figura storica del XVII secolo, una donna di nome Moll Dyer, originaria di Leonardtown, Maryland. Molti eventi soprannaturali sono stati segnalati nei pressi della sua residenza, alimentando la leggenda che ha dato vita al celebre film horror.

“The Blair Witch Project”, uscito 25 anni fa il 14 luglio, è stato un film horror hollywoodiano a basso budget che ha sconvolto il mondo del cinema. Girato con telecamere portatili, il film ha seguito tre studenti che si sono addentrati in una foresta per girare un documentario sulla leggenda della strega di Blair. Sebbene non sia stato il primo film a utilizzare il formato del “found footage”, una campagna di marketing innovativa ha contribuito a trasformarlo in uno dei film indipendenti di maggior successo di tutti i tempi, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari.

Per creare un’aura di autenticità, i produttori hanno promosso il film come un evento realmente accaduto, lanciando un sito web che sosteneva che gli “studenti”, i cui veri nomi erano stati usati nel film, erano davvero scomparsi. Per aggiungere realismo, agli attori principali fu impedito inizialmente di fare qualsiasi tipo di comunicazione, facendo credere al pubblico che fossero deceduti.

Ma quale storia ha ispirato questo film? Secondo “Astonishing Legends”, la leggenda alla base di “The Blair Witch Project” è quella di Moll Dyer, una residente del XVII secolo di Leonardtown, Maryland. Accusata di stregoneria, Moll fu cacciata di casa dagli abitanti del luogo in una fredda notte invernale. Il suo corpo fu trovato qualche giorno dopo, parzialmente congelato e accasciato su una grande pietra.

La piccola comunità di Leonardtown era afflitta da pestilenze mortali, raccolti falliti e un inverno rigido che faceva temere per la sopravvivenza. In una società profondamente religiosa e puritana, queste calamità furono attribuite alla stregoneria. Moll Dyer, una donna anziana che viveva ai margini della città, fu accusata di evocare il diavolo per tormentare la popolazione.

Una folla inferocita si radunò rapidamente con l’intento di scacciarla. Raggiunsero la sua capanna e le diedero fuoco. Moll riuscì a scappare, ma con solo un leggero scialle per ripararsi dal freddo. Sapendo che sarebbe morta prima dell’alba, trovò un masso su cui appoggiò la mano destra, alzando la sinistra verso la Luna e lanciando una maledizione sulla gente di Leonardtown. Giorni dopo, il suo corpo fu trovato congelato, con la mano ancora rivolta verso il cielo.

Si dice che lo spirito di Moll Dyer infesti ancora le terre intorno a Leonardtown, alla ricerca degli uomini che l’hanno costretta ad abbandonare la sua casa.

Il ritorno di “The Blair Witch Project” con un remake promette di riportare alla luce questa affascinante leggenda, risvegliando antiche paure e rinnovando l’interesse per le storie di stregoneria che continuano a incantare il pubblico.