Il 21 dicembre, nell’emisfero settentrionale, i Wiccan e numerosi altri seguaci del paganesimo si appresteranno a celebrare il Yule, coincidente con il solstizio d’inverno, il giorno più breve dell’anno. Per noi che aderiamo al paganesimo, questo momento simbolizza la fine del declino nell’oscurità e l’inizio del ritorno della luce, manifestandosi gradualmente con l’allungarsi delle giornate dopo il solstizio. Analogamente ad altre festività religiose, il Yule assume una connotazione celebrativa della luce.
Da un’ottica sociologica, con più di tre decenni di studio sui pagani contemporanei, è evidente che il periodo freddo e tenebroso dell’anno, secondo la prospettiva di molti Wiccan, invita a dedicare non solo più tempo al riposo in casa ma anche a riflettere sulla propria esistenza, spesso includendo dimensioni spirituali.
L’inizio dell’Inverno
Il Yule segna l’avvio dell’inverno all’interno della Wicca, una religione minoritaria all’interno del vasto panorama del paganesimo contemporaneo. I pagani solitamente caratterizzano la loro fede come radicata nella terra, attribuendo divinità alla natura e connettendo i loro rituali ai cicli stagionali. In tutte le sue forme, il paganesimo contemporaneo attinge ispirazione dalle antiche religioni europee pre-cristiane per plasmare le proprie pratiche.
La definizione di sé come Streghe è comune tra i Wiccan, anche se è importante notare che non tutte le Streghe seguono questa fede. La religione sottolinea maggiormente la partecipazione ai rituali e le esperienze spirituali piuttosto che credenze dogmatiche specifiche.
Il Yule rappresenta una delle otto festività principali o “sabba,” che suddividono l’anno tra l’inizio e il culmine di ogni stagione. Questo particolare sabba indica l’avvio dell’inverno, con un rituale che si concentra sulle manifestazioni della natura e, di conseguenza, sulla vita delle persone. Durante questo periodo, le persone sperimentano il massimo delle tenebre, ma anche la consapevolezza e la speranza per il ritorno della luce e del calore.
Negli anni ’80, durante le prime fasi della mia ricerca su questa religione, la prassi comune tra i pagani contemporanei era quella di formare congreghe, piccoli gruppi riuniti regolarmente per celebrare le festività, apprendere e discutere. Sebbene queste congreghe esistano ancora, la tendenza principale è quella di praticare in modo “solitario,” con la possibilità di unirsi ad altri solo per specifici sabba o di condurre rituali personali.
Riguardo ai rituali di Yule, quelli a cui ho partecipato nel corso della mia ricerca sono stati sempre esperienze gioiose. Come in ogni rituale Wiccan, i partecipanti formano un cerchio. I conduttori del rituale santificano lo spazio circondando il cerchio, cantando e aspergendo acqua e sale. Seguono le rappresentazioni dei quattro elementi: acqua, fuoco, aria e terra. Comunemente, una candela viene accesa per simboleggiare il fuoco, una conchiglia rappresenta l’acqua, una piuma l’aria e un cristallo la terra.
I Rituali di Yule
Divinità o spiriti vengono invocati nel cerchio per assistere nel rituale, e si svolge una lettura o meditazione in relazione alla festività e ai cambiamenti nella natura in quella stagione.
In occasione del Yule, è tradizione avere un fuoco o delle luci a simboleggiare il ritorno del sole. In uno dei rituali all’aperto cui ho partecipato, un falò ardeva in una radura nel bosco durante una notte fredda e buia, con la neve sul terreno e il cerchio formato attorno al fuoco.
Nella maggior parte dei rituali, specialmente durante il Yule, si svolgono al chiuso, con fuochi accesi in calderoni o candele. In uno di questi rituali di grandi dimensioni, ho notato una rappresentazione imponente e luminosa del sole in cartapesta gialla e arancione su un lungo bastone.
Partecipanti vestivano abiti luccicanti, alcuni con brillantini nei capelli e sul viso, altri indossavano abiti d’oro o d’argento, illuminando la stanza con luce e scintillii. In altri casi, le persone portavano piccole candele o luci, simboleggiando la loro connessione con la luce che ritorna o riflettendola, come nel rituale menzionato.
Luce nelle Tenebre
Le letture o le meditazioni durante i rituali di Yule solitamente trattano dell’oscurità dell’inverno, offrendo un momento di contemplazione durante il periodo più buio dell’anno.
Il culmine dei rituali avviene spesso con danze e canti. In uno dei rituali con la grande rappresentazione del sole, tutti i partecipanti ballavano con gioia dietro colui che portava il sole, celebrando il ritorno della luce.
Il rituale nella foresta si chiuse con una danza attorno al fuoco prima di assicurarsi che fosse completamente spento. Le torce furono accese mentre si faceva strada nel buio per uscire dal bosco. La contrapposizione tra la celebrazione del ritorno del sole e il momento di riflessione durante il periodo freddo e tenebroso aggiunge un elemento affascinante a questa festività.