Superstizione in bottiglia: Passato e Presente

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Nei secoli XVI e XVII, sussisteva una profonda convinzione secondo cui gli incantesimi malefici potevano essere respinti confinandoli in una “bottiglia delle streghe”.

Questa bottiglia, se preparata correttamente, aveva l’abilità di riflettere l’incantesimo stesso, tormentando nel contempo la strega e costringendola a rimuovere l’incantesimo per porre fine al proprio tormento. Sebbene le autentiche “bottiglie delle streghe” possano non essere più reperibili in commercio ai giorni nostri, le vestigia di tali credenze superstiziose persistono.

Lavoratori di un cantiere edile a Londra sono rimasti perplessi quando hanno rinvenuto una bottiglia di gres sigillata, ornata da segni enigmatici, tra cui l’immagine di un uomo barbuto minaccioso. Questa bottiglia, sepolta da lungo tempo, è stata identificata dagli archeologi come una “bottiglia delle streghe,” concepita per fornire protezione dagli incantesimi delle streghe. Nel XVI e XVII secolo, la credenza nelle streghe e nella loro capacità di infliggere malattie attraverso gli incantesimi era diffusa. Si sono scoperte oltre duecento bottiglie delle streghe sepolte o nascoste nei muri, ma quella rinvenuta nel cantiere di Londra è stata l’unica completamente sigillata.

Dopo l’uso di raggi X che hanno rivelato la presenza di liquido nella metà della bottiglia, insieme a spilli, chiodi e altri oggetti strani, la bottiglia è stata aperta attentamente. Al suo interno sono stati trovati urina umana, capelli, ritagli di unghie, spilli di ottone e persino un piccolo cuore di cuoio trafitto da un chiodo di ferro. Il chimico Alan Massey ha confermato che il liquido era urina umana, con la presenza di cotinina, un metabolita della nicotina. Storici suggeriscono che la forma della bottiglia simboleggiasse la vescica della strega e che gli oggetti immersi nell’urina causassero dolore alla strega quando urinava, costringendola a rimuovere l’incantesimo. Capelli, ritagli di unghie e lanugine forse servivano a identificare la persona da proteggere o curare, mentre il volto barbuto inciso sulla bottiglia si presume avesse lo scopo di allontanare il male.

Queste superstizioni erano comprensibili in un’epoca in cui la comprensione delle malattie era limitata e i medici avevano a disposizione pochi rimedi efficaci. Ma cosa possiamo dire delle moderne formule online per creare “bottiglie delle streghe” e proteggersi da entità negative, spiriti e demoni? Aggiungiamo qualche tocco scientifico. “Dopo la carica, la bottiglia diventa una trappola energetica per qualsiasi forza malevola, allineata al tuo campo energetico attraverso l’uso del tuo DNA.” Gli ingredienti includono unghie arrugginite, vetri rotti e insetti morti, insieme a sangue mestruale o sperma per fornire il DNA. Mentre si riempie la bottiglia, si recita: “Insetti da sotto una roccia, aghi, chiodi che si arrugginiscono velocemente, trattieni tutto il male in questa prigione di vetro.”

Quindi si aggiunge l’urina per “fornire un collegamento affinché l’energia possa seguire nel barattolo e rimanere.” Si prosegue con “tre pizzichi di sale e una manciata di terra, sentendo la sua connessione con il pianeta e la sua capacità di trasformare i rifiuti in fertilità.” La bottiglia viene poi sigillata con la cera di una candela nera, intonando: “Ti incarico di intrappolare ogni danno. Tienimi al sicuro lontano dal pericolo. L’oscurità interna chiama l’oscurità per essere portata giù nella tomba.” Ora la bottiglia è pronta per essere sepolta, con la rassicurazione che non rilascerà negatività se disturbata, grazie al sale e alla terra.

Sebbene siano pochi quelli che adottano oggi le pratiche legate alle bottiglie delle streghe, esistono molte varianti disponibili in vendita. Tuttavia, oggi siamo più scettici nei confronti degli incantesimi delle streghe, anche se persiste la credenza che le malattie derivino da una perturbazione del “campo energetico” del corpo, nonostante manchi qualsiasi prova della sua esistenza. Appare possibile acquistare macchine Xrroid con feedback elettrofisiologico, armonizzatori QuWave o semplici “braccialetti energetici” con ologrammi per riallineare o riparare il presunto campo energetico del corpo danneggiato da radiazioni elettromagnetiche, alimenti geneticamente modificati e “prodotti chimici”. Questi dispositivi, tuttavia, hanno la stessa probabilità di influire sulla salute quanto una bottiglia delle streghe. La credenza nelle assurdità persiste, solo con un’imballaggio diverso.