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La Santería, una tradizione religiosa afro-cubana con radici profonde nella spiritualità Yoruba dell’Africa occidentale, è stata a lungo avvolta nel mistero e spesso fraintesa. Scambiata erroneamente per stregoneria o voodoo, questa fede vibrante e complessa ha attraversato secoli di sincretismo e trasformazione, diventando un elemento distintivo dei paesaggi religiosi latinoamericani e caraibici. Esploriamo le sue origini, credenze fondamentali e pratiche per comprendere se la Santería possa davvero essere considerata stregoneria.
Le radici africane della Santería
La Santería nasce dal popolo Yoruba degli attuali Benin e Nigeria, portato a Cuba come schiavo nel XVII e XVIII secolo. Per preservare le proprie tradizioni spirituali, gli Yoruba dovettero celare i loro orishas (divinità) dietro i santi cattolici, creando così una fusione unica di elementi religiosi africani e cristiani. Questo sincretismo ha dato vita a un sistema spirituale ricco di simbolismo e ritualità.
“Chiamano magia ciò che non capiscono, chiamano stregoneria ciò che li spaventa.” – Anonimo praticante di Santería
Cosmologia e credenze
Al centro della Santería troviamo Olodumare, la divinità suprema, e un pantheon di orishas, spiriti intermediari tra il divino e l’umano. Ogni orisha è associato a elementi naturali e caratteristiche specifiche: ad esempio, Yemaya è la madre del mare, mentre Chango rappresenta il tuono e il fulmine. Questi esseri spirituali vengono invocati per guida, protezione e benedizioni.
Sincretismo con il cattolicesimo
Per sfuggire alle restrizioni imposte dai colonizzatori, gli schiavi associarono gli orishas ai santi cattolici. Così, Yemaya divenne la Vergine Maria e Chango venne identificato con Santa Barbara. Questa fusione strategica ha permesso la sopravvivenza della Santería, che oggi si presenta come un amalgama di spiritualità africana e cristiana.
Pratiche fondamentali
La Santería è basata sulla connessione tra i praticanti (santeros o santeras) e gli orishas attraverso rituali e cerimonie:
- Divinazione: La guida degli orishas viene ricercata tramite l’oracolo Ifá, interpretato dai babalawos (sacerdoti esperti di divinazione), che utilizzano gusci di ciprea o noci di palma per comunicare con il divino.
- Sacrifici animali: Polli, capre o piccioni vengono offerti per onorare gli orishas. Questi sacrifici, lungi dall’essere atti di crudeltà, sono considerati pratiche sacre per trasmettere energia spirituale.
- Possessione spirituale: Durante il bembé, una cerimonia con percussioni, i praticanti possono entrare in trance e diventare tramite per gli orishas, che si manifestano per offrire benedizioni e consigli.
La diffusione della Santería
Dopo la Rivoluzione cubana del 1959, la diaspora cubana ha portato la Santería negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, contribuendo alla sua diffusione e adattamento a nuovi contesti culturali. Oggi, grazie a internet e ai social media, i praticanti possono connettersi facilmente e condividere conoscenze, rendendo la Santería più accessibile che mai.
Santería e stregoneria: un equivoco comune
Molti associano erroneamente la Santería alla stregoneria o alla magia nera, ma questa visione deriva da pregiudizi e fraintendimenti. Sebbene impieghi elementi come erbe, candele e divinazione, la Santería non ha l’obiettivo di manipolare o danneggiare gli altri, ma di stabilire un equilibrio con il divino.
“La Santería non è solo una religione, è una testimonianza della resistenza culturale di un popolo costretto all’oblio.” – Miguel Barnet, antropologo cubano
Iwa Pelé: il buon carattere
Uno dei principi fondamentali della Santería è l’iwa pelé, ovvero il “buon carattere”. Questa filosofia incoraggia i praticanti a vivere in armonia, sviluppare relazioni positive e coltivare la propria crescita spirituale ed etica.
Il riconoscimento della Santería
Nel corso degli anni, la Santería ha ottenuto un riconoscimento sempre maggiore come religione legittima. Casi legali come Church of the Lukumi Babalu Aye v. City of Hialeah hanno difeso il diritto dei praticanti di eseguire i loro rituali, inclusi i sacrifici animali, come parte della libertà religiosa.
Il futuro della Santería
Mentre la Santería continua ad evolversi, affronta la sfida della modernizzazione e della preservazione delle sue tradizioni. Grazie alla sua adattabilità e alla dedizione dei suoi praticanti, questa antica fede continua a prosperare e a intrecciarsi con nuove culture, mantenendo vivo il suo ricco patrimonio spirituale.
Quindi possiamo dire che
La Santería non è stregoneria, ma una tradizione religiosa con radici profonde e una storia di resilienza. Comprendere le sue sfumature ci aiuta a superare stereotipi e pregiudizi, riconoscendola per ciò che realmente è: un sistema spirituale affascinante, complesso e culturalmente significativo.