Da quando Putin ha avviato la sua guerra su larga scala in Ucraina nel febbraio 2022, sempre più russi si sono rivolti alla cartomanzia e ad altre forme di stregoneria per affrontare l’incertezza crescente nelle loro vite. Questa tendenza, accompagnata da una spesa sempre più elevata per tali servizi, non mostra segni di rallentamento, come confermano i sociologi russi.
Sul Moscow Times, il giornalista Dmitry Petrov riporta alcune statistiche sull’enorme quantità di denaro investita in queste pratiche e condivide le osservazioni dell’antropologa indipendente di Mosca Aleksandra Arkhipova sul perché la magia stia diventando così diffusa nella Russia di oggi (moscowtimes.ru/2025/01/31/rasteryannaya-rossiya-magiya-voina-iz-kultura-a153860).
Secondo Petrov, nel 2024 i russi hanno speso 2,4 trilioni di rubli (circa 24 miliardi di dollari USA) in questi servizi, una cifra superiore al 4% della loro spesa per il cibo. L’anno precedente, avevano già versato alle streghe e agli operatori esoterici due trilioni di rubli (20 miliardi di dollari USA), ossia venti volte di più di quanto abbiano speso per le sedute di psicoterapia.
L’interesse per queste pratiche è in forte crescita: nell’ultimo anno, le visite ai siti di astrologi, numerologi e cartomanti sono aumentate del 38%, con un incremento del 19% nel tempo medio trascorso su queste piattaforme. Inoltre, Ivanov riferisce che più della metà dei russi consulta spesso gli oroscopi, un quarto ritiene di aver sperimentato la magia in prima persona e oltre il 30% è disposto a farsi leggere le carte.

Il mercato degli strumenti divinatori è in piena espansione: nel 2024, i russi hanno speso 1,9 miliardi di rubli (circa 19 milioni di dollari USA) per mazzi di carte divinatorie acquistati su piattaforme come Ozon e Wildberries, più del doppio rispetto a due anni prima. E la tendenza è in crescita: solo a dicembre 2024, la spesa per questi articoli ha raggiunto i 129,5 milioni di rubli, con un aumento di 18 milioni rispetto allo stesso mese del 2023.
L’antropologa Arkhipova offre una chiave di lettura di questo fenomeno: “La credenza nella stregoneria è tipica di una cultura di conformisti pessimisti, persone che non si oppongono al sistema e giustificano la loro inerzia con l’idea che esistano regole segrete da seguire”. Un atteggiamento che, oggi, molti russi riconoscono apertamente.
Ma non è solo questione di conformismo. Secondo Arkhipova, altri fattori contribuiscono a questa impennata d’interesse per l’occulto: il senso di smarrimento, l’impotenza e la crescente sfiducia nel mondo che li circonda, soprattutto in un periodo segnato da quella che lei definisce “caos e follia”.