Un detenuto condannato all’ergastolo per l’omicidio e la mutilazione del suo vicino ha ottenuto dopo 18 anni una vittoria legale per poter utilizzare oli di preghiera profumati naturali come parte della sua pratica religiosa Wicca dietro le sbarre.
Anthony Chernetsky, 51 anni, ha intentato una causa contro il Dipartimento Penitenziario del Nevada (NDOC) e lo Stato del Nevada nel 2006, accusandoli di negargli l’accesso a vari oggetti necessari per la sua religione.
Tra gli oggetti richiesti c’erano una capanna sudatoria, alcuni pasti specifici e oli naturali per la purificazione. Chernetsky ha sostenuto che aveva bisogno di questi oggetti per praticare la sua religione Wicca, che si basa su precisi rituali e incantesimi e necessari per adorare la tripla Dea e il Dio cornuto.
Questa recente vittoria di Chernetsky nell’uso degli oli rituali arriva dopo che nel 2014 gli è stato concesso di utilizzare una capanna sudatoria in prigione. La sua vittima, Joe Sherman, 22 anni, fu uccisa brutalmente il 12 novembre 1991: fu picchiata, colpita quattro volte alla testa e mutilata con un coltello.
La famiglia di Joe ha descritto la scoperta del suo corpo come un evento traumatico e ha aggiunto che l’appartamento di Joe era stato saccheggiato e tutte le sue proprietà rubate.
La famiglia ha festeggiato la decisione di non concedere la libertà condizionale a Chernetsky come una vittoria. Chernetsky, nel corso degli anni, ha rappresentato se stesso nel sistema giudiziario del Nevada, ma la situazione è cambiata quando un team di avvocati e studenti di giurisprudenza delle università di Stanford e Yale ha deciso di aiutarlo, insieme a gruppi di difesa religiosa multireligiosa.
I suoi sostenitori includevano la Coalizione Ebraica per la Libertà Religiosa e la Coalizione Sikh. Chernetsky ha lottato a lungo e da solo per i suoi diritti, ma ora ha finalmente ottenuto il permesso di utilizzare gli oli naturali come parte integrante della sua fede Wicca.
