Esplorazione dell’Archetipo della Strega nell’Arte Surrealista: Witchcraft and Surrealism alla LAMB Gallery
Attualmente in corso presso la Galleria LAMB di Londra, la mostra d’arte “Witchcraft and Surrealism” esplora l’influenza dell’archetipo della strega nella storia dell’arte attraverso il lavoro di 11 artiste ispirate al Surrealismo.
Il Surrealismo, movimento artistico emerso tra le due guerre mondiali, ha posto l’accento sul “subconscio” come fonte di potenziale creativo, cercando di trasformare il mondo attraverso una visione non convenzionale e misteriosa. Nell’ambito di questo movimento, si è sviluppato l’archetipo dell’artista-mago, e le 11 artiste coinvolte nella mostra hanno contribuito a ridefinire le rappresentazioni delle donne e dell’occulto, sfidando la stigmatizzazione delle streghe risalente al medioevo e alle caccie alle streghe.
Le artiste in mostra includono Alma Berrow, Bea Bonafini, Leonora Carrington, Harriet Gillett, Arianne Hughes, Tali Lennox, Paula Rego, Nooka Shepherd, Paula Turmina, Sophie von Hellermann e Georg Wilson. La mostra si propone di esplorare l’evoluzione del mondo interiore femminile e collettivo nel corso delle generazioni.
Un esempio di tale esplorazione è rappresentato dalla serie di cappelli da strega dell’artista britannico Leonora Carrington, risalente al 1955 circa. Questi cappelli, intitolati in francese “chapeaux”, vanno oltre i cliché stereotipati dei cappelli neri e conici, reinventandosi attraverso la mitologia. Opere come “Chapeau Sport – Deer Stalking” citano detti britannici legati alla caccia dei cervi, offrendo una prospettiva unica e mitologica. Carrington, amica della surrealista Leonor Fini, ha creato questi dipinti su commissione di quest’ultima nel 1952, enfatizzando la loro affinità artistica e la passione condivisa per la stregoneria.
Sophie Van Hellermann contribuisce alla mostra con dipinti apocalittici che ritraggono le divinità femminili Kali e Gaia. Attraverso il suo lavoro, Hellermann esplora distruzione, conseguenze e redenzione dal punto di vista femminile. Opere come “Gaia” raffigurano la Terra in fiamme mentre gli umani danzano intorno, con la dea della Terra che osserva con lacrime agli occhi. Similmente, “Kali” presenta la dea indù della distruzione come un’icona del potere femminile, sfidando i ruoli tradizionali delle donne come sole agenti di creazione.
Le installazioni di Bea Bonafini affrontano l’archetipo femminile come agente dei cicli vitali attraverso pittura, scultura, tessuti e ceramica. Opere come “Face of the Deep” e “Cosmic Fruit” fungono da portali tra il terreno e l’ultraterreno, offrendo una rappresentazione equilibrata tra figurativo e astratto. Bonafini esplora il subconscio con opere come “Face of the Deep”, un arazzo che ritrae lo scheletro di un pesce preistorico schiacciato dalla pressione oceanica.
L’artista brasiliano Paula Turmina, con tele come “Protection”, “Shadow” e “Satellized Rotation”, dipinge un mondo post-apocalittico in cui gli esseri umani sembrano sull’orlo dell’estinzione. Questi dipinti esplorano una storia antropologica femminile della terra, evidenziando la fusione delle figure umane con il terreno circostante.
Anna Berrow, con le sue installazioni come “Echo”, trasforma oggetti di uso quotidiano, come sedie a dondolo e rubinetti, in opere d’arte dalle sagome umane e caratteristiche facciali. Queste installazioni amplificano il capriccio come una tendenza femminile liberatoria.
Il Surrealismo, con protagoniste donne come Carrington, Fini e Kahlo, ha contribuito a smantellare pregiudizi storici di genere attraverso una narrazione visiva dell’ultraterreno. La mostra “Surrealismo e Stregoneria” alla Lamb Gallery rimane aperta fino al 20 dicembre 2023.