Si sospetta che le bottiglie trovate lungo il Texas provenissero dai Caraibi e dal Sud America, secondo Jace Tunnell dell’Harte Research Institute for Gulf of Mexico Studies.
Sulla costa del Golfo del Texas sono state rinvenute varie bottiglie contenenti strani oggetti. All’interno di queste bottiglie sono stati scoperti chiodi di ferro, spilli arrugginiti, capelli e urina. C’è l’ipotesi che queste bottiglie fossero utilizzate da popolazioni caraibiche e del Sud America per cerimonie legate alla stregoneria.
Jace Tunnell dell’Harte Research Institute for Gulf of Mexico Studies ha dichiarato: “Non credo che provengano dagli Stati Uniti, anche se non posso confermarlo al 100% poiché non ci sono indicazioni sulla provenienza o scritte sulle bottiglie. Troviamo oggetti provenienti da tutto il mondo a causa delle correnti oceaniche, talvolta anche bottiglie di aceto giallo provenienti da Haiti.”
L’Istituto ha raccolto otto di queste bottiglie, ritenute autentiche, ma il personale ha preferito non aprirle per paura di incantesimi malefici.
Comunemente chiamate “bottiglie delle streghe” o “bottiglie degli incantesimi“, queste bottiglie sono progettate per “attirare e intrappolare intenzioni maligne o reindirizzarle verso chi le ha procurate”.
In Regno Unito, secondo un rapporto dell’Ufficio per la scienza e la società della McGill University, sono state scoperte centinaia di “bottiglie delle streghe” sepolte o nascoste nei muri. Risalenti al XVII secolo, erano preparate per proteggersi dalla stregoneria e dalle entità maligne.
La loro preparazione, spesso complessa, coinvolgeva l’inserimento di oggetti e feticci vari.
Inizialmente, la bottiglia veniva riempita con urina, capelli o unghie della vittima di un incantesimo o di una persecuzione da parte di un demone. Successivamente, si aggiungevano rosmarino, aghi o spilli, e vino rosso per annullare influenze negative. La bottiglia veniva quindi sepolta in un luogo remoto della proprietà, sotto il centro della casa o in un posto difficile da raggiungere, con l’idea che intrappolasse l’influenza malvagia.
Secondo la tradizione, una bottiglia ben nascosta poteva durare indefinitamente. L’Harte Research Institute, affiliato alla Texas A&M University-Corpus Christi, continua a esplorare le spiagge per recuperare altri reperti, nell’ambito di un progetto finalizzato a preservare e comprendere le tradizioni dell’area del Golfo.